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Competenze digitali: come investire sul futuro delle aziende

Competenze digitali

Le competenze digitali sono oramai divenute le fondamenta dell’attuale mercato del lavoro.  Questa situazione è destinata sicuramente ad amplificarsi nel prossimo futuro grazie alle nuove professioni digitali che stanno emergendo. In Italia nonostante non manchino i segni che attestano una maggiore sensibilizzazione in tal senso da parte delle imprese, molte realtà ancora faticano a comprendere pienamente l’immenso valore della trasformazione digitale.

Ad ogni modo, le organizzazioni sono chiamate ad investire nello sviluppo di nuove capacità professionali, e dall’altra parte della barricata i professionisti devono rispondere a queste rinnovate esigenze con le proprie competenze, così da creare il giusto rapporto tra conoscenze prettamente tecnologiche, e le oramai famose soft skill. Tutto questo per investire sul futuro delle aziende, e rimanere competitivi sul mercato.

L’evoluzione del lavoratore

Fino a non molti anni fa al lavoratore era richiesto solamente di essere qualificato nel suo settore di appartenenza. Ad oggi tutto questo, per quanto rimanga comunque fondamentale, non è più sufficiente. A rivestire un ruolo primario troviamo le competenze digitali, divenute talmente importanti al punto che in loro assenza, la sola professionalità della persona non basta più.

La Digital Transformation infatti, avanza, e lo fa con un ritmo velocissimo, estendendosi ad un numero sempre maggiore di settori compreso quello delle risorse umane. Molte aziende chiaramente hanno cominciato ad investire in questa direzione, soprattutto quelle di grandi dimensioni. Il processo però stenta a decollare nella piccola e media imprenditoria, che come risaputo rappresenta il tessuto produttivo del nostro Paese.

Farsi trovare preparati, completando la trasformazione digitale, significa per le aziende essere più competitive sul mercato, e riuscire ad offrire alla loro clientela un servizio all’avanguardia e più in linea con le attuali esigenze. Non allinearsi e mantenere un’impostazione più tradizionale, significa invece rischiare di esserne escluse per mano di brand più giovani e dinamici.

Competenze digitali: una priorità per le aziende

Abbiamo detto che seppur il processo di trasformazione stenti a decollare, le aziende stanno comunque comprendendo come le vecchie competenze non siano più sufficienti per rimanere con successo sul mercato. D’altronde, moltissime mansioni nel loro svolgimento sono state totalmente stravolte dalle nuove tecnologie, esattamente come si sono trasformate le abitudini dei consumatori.

L’industria 4.0 ha portato alla nascita di numerose nuove professioni, e tantissimi posti di lavoro, ad esempio quelli relativi all’universo web marketing o più in generale all’Information Technology (IT). Come detto però, di riflesso è venuta a crearsi anche l’esigenza di disporre di competenze sempre più specifiche. Per il lavoratore questo significa presentarsi alle aziende come una figura formata e aggiornata.

In questo scenario nasce tra l’altro un problema, legato proprio al tema della formazione. Il cambiamento oramai in atto è talmente veloce che molto spesso ciò che era valido solamente qualche mese prima, non lo è più poco tempo dopo. Le università in questo contesto non riescono ad offrire un livello sufficiente di preparazione che possa soddisfare la richiesta delle aziende.

Questo ha portato inevitabilmente ad un gap (Digital Mismatch) che in molte situazioni si fatica a colmare. Entrambe le parti anche in questo caso sono chiamate a fare la loro parte. Lo studente deve proseguire il suo cammino di studi attraverso corsi e master. Le aziende invece devono essere in grado di fornire ulteriore formazione interna, così che i collaboratori siano davvero pronti ad affrontare le sfide del mercato.

Competenze digitali, soft skill e hard skill

Si parla tanto di competenze digitali. Ma cosa sono veramente? Le competenze digitali sono costituite da un insieme di abilità, necessarie per poter utilizzare quelli che sono gli strumenti delle nuove tecnologie, ma anche per lavorare in team in maniera corretta. Una competenza digitale può definirsi sviluppata nel momento in cui si è in grado di usarla in maniera pertinente in ogni ambito: lavoro, tempo libero, comunicazione.

Tra i principali strumenti il cui utilizzo è di fondamentale importanza troviamo ovviamente il computer e internet. Il primo è essenziale per reperire e scambiare informazioni, ma anche per la produzione stessa in molti settori. Internet è invece noto come sia alla base di ogni network di collaborazione, divulgazione e partecipazione. In altre parole, quando si parla di competenze digitali si fa riferimento ad un mondo in continua evoluzione.

Proprio per questo motivo, nel corso degli anni si è fatta sempre più forte la distinzione tra quelle che sono le soft skill e le hard skill. Nel primo caso si fa riferimento ad una serie di capacità e competenze che sono prettamente personali dell’individuo. Parliamo dunque di qualità difficilmente qualificabili e duplicabili, ovvero molto difficili da insegnare.

Le soft skill dunque sono attitudini che caratterizzano ogni individuo, e che in moltissimi contesti tornano molto utili alla produttività e alla gestione del lavoro stessa. Le hard skill invece sono competenze concrete. Questo significa che è possibile acquisirle durante il percorso formativo, ad esempio durante l’università o i successivi master e corsi di specializzazione.

In alcuni casi le hard skill si possono sviluppare anche direttamente sul luogo di lavoro, e servono per svolgere la propria mansione nel senso più pratico della definizione. Tra l’altro, è nell’interesse dei CEO offrire l’opportunità di perfezionare ed aumentare il numero di competenze digitale ai propri collaboratori. Solamente in questo modo sarà possibile infatti una crescita professionale per i dipendenti.

In un contesto più ampio di valorizzazione delle risorse umane, questo significa permettere ai collaboratori di contribuire attivamente allo sviluppo dell’organizzazione stessa. Le competenze digitali inoltre, ad oggi includono anche il mondo social, che rappresenta il canale di comunicazione principale sia all’interno che all’esterno delle aziende.

Come investire sul futuro delle aziende

Come anticipato, lo scenario descritto non rappresenta più solamente una remota possibilità futura, ma una realtà già tangibile oggi. Compresa da alcune realtà aziendali, sottovalutata da altre. Per consentire sia ai lavoratori che alle aziende di risultare sempre più competenti in ambito digital, devono essere tenuti in considerazione due aspetti precisi. Il primo è chiaramente quello delle risorse umane.

Proprio in questo frangente tra l’altro, l’attività di recruiting sta attraversando un momento di trasformazioni molto profonde. Questo perché lo scopo primario è quello di portare all’interno delle aziende l’innovazione, attraverso l’inserimento di nuove risorse con competenze digitali. Si parla già infatti di HR Tech, ovvero di hardware e software in grado di aiutare le organizzazioni nella gestione delle risorse aziendali.

Parliamo di un mercato che anche in questo caso è in forte ascesa in tutto il mondo, e questo è valido sia all’interno dei contesti aziendali, che esternamente per quanto riguarda le agenzie di recruiting. Il secondo aspetto da considerare riguarda invece la presenza sempre più massiccia dei brand sul web. Questo richiede siti aziendali professionali, e una presenza ben strutturata sui canali social.

Senza dimenticare chiaramente anche un buon posizionamento sui motori di ricerca. In cima alla lista sicuramente Google. Inutile sottolineare come tutto questo richieda un lavoro quotidiano da parte dei collaboratori, che include molti aspetti di questa presenza. Si parte dall’analisi dei dati, diventati oramai un patrimonio dal valore inestimabile, per arrivare alla pubblicazione dei contenuti.

Con questi presupposti, il lavoro da fare per raggiungere l’obiettivo di una trasformazione digitale completa in grado di valorizzare le competenze digitali, richieda una sinergia di sforzi tra il mondo imprenditoriale e quello universitario. In altre parole, l’ambito scolastico ha il compito di preparare la persona in maniera adeguata per supportare appunto il passaggio al digitale e alla tecnologia in generale.

Alle aziende, soprattutto in Italia, invece è richiesta una maggiore sensibilizzazione verso la digital transformation. Il tema è da affrontare maggiormente nella piccola e media impresa dove molto spesso troviamo realtà a conduzione familiare che rimangono ancorate a vecchie metodologie di lavoro, e che ad oggi rappresentano solamente una zavorra per lo sviluppo delle stesse.


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