Cosa vuol dire per una PMI approcciarsi ai Big Data? Nel nostro Paese le opportunità inesplorate sono molteplici, ma allo stato attuale delle cose solamente un’impresa su tre dedica una parte più o meno consistente del suo budget ad una delle tante soluzioni di Analytics.
Tra l’altro le differenze legate al settore di appartenenza sono notevoli. Questo perché devono essere ancora comprese pianamente le potenzialità, e quali sono tutti i vantaggi di cui può godere l’intero tessuto imprenditoriale italiano. Scopriamo insieme quali sono i vantaggi per le piccole imprese.
Sommario
PMI e Big Data: un rapporto ancora acerbo
Abbiamo detto che solamente un’impresa su tre in Italia ricorre a soluzioni di Analytics investendo parte del suo budget. Parliamo dunque di una percentuale ancora limitata, a testimoniare un rapporto ancora acerbo con i Big Data. Ma perché questo accade? In prima battuta perché le PMI nutrono la convinzione (erronea) che le opportunità concesse dai Big Data possano essere raccolte solamente dalle grandi organizzazioni.
Entrando maggiormente nel dettaglio dei numeri, possiamo vedere che nell’anno 2018 quello che è il peso delle PMI nell’intero mercato degli Analytics si è fermato al 12% del suo valore totale. Un dato ancora più irrisorio se contestualizzato in un tessuto che rappresenta il 99% del panorama industriale italiano nella sua totalità. Ma tralasciando la parte dei numeri, cosa significa realmente per una PMI approcciarsi ai Big Data?
Big Data: i vantaggi per le PMI
Per comprendere cosa significa per una piccola o media impresa approcciarsi agli Analytics, è opportuno capire i principali vantaggi dei Big Data. Innanzitutto mettere a confronto le parole Big Data e piccole e medie imprese non è una contraddizione. Questo significa che Big Data non vuol dire solamente una grande mole di dati, perché tali dati saranno di diverse tipologie analizzati in real time.
Ciò vuol dire che a contare non è tanto la quantità di dati in termini assoluti, quanto la capacità di analizzarli per estrapolare informazioni. Perché farlo? Per prendere decisioni e intavolare strategie sulla base degli insight che derivano da tali analisi. Scendendo sul “campo” ad esempio, una PMI consumer potrebbe seguire la sua clientela lungo la sua customer experience, arrivando a tracciarne attività offline e online.
Ma non finisce qui, perché un’analisi dei dati può contribuire ad ottimizzare i processi interni con una conseguente riduzione dei costi e miglioramento dei rapporti con i fornitori. In alcuni casi si può arrivare persino alla creazione di nuovi prodotti o servizi sulla base delle reali esigenze di mercato. Parliamo di una serie di opportunità trasversali, motivo per cui per molte imprese risulta difficile anche l’identificazione di uno specifico utilizzo dei dati.
Ancora più complicato per alcune PMI è quantificare quali saranno i benefici che potranno derivare da un investimento in risorse umane specializzate, e in tecnologie di analisi dei dati. Chiaramente a incidere notevolmente in tutta questa situazione troviamo anche una scarsità di competenze sul tema Big Data. Nonostante tutto però, le previsioni sono positive, grazie al processo di trasformazione digitale a cui stiamo assistendo. Per questo motivo è facile prevedere che, in futuro, i Big Data aiuteranno le aziende a competere in maniera sempre più rilevante. Alcune tecnologie infatti, stanno vivendo una crescita inarrestabile. Ad esempio le soluzioni Analytics gestite in Cloud, che permettono anche ad imprese di dimensioni contenute di utilizzare questi servizi. Nonostante l’impatto notevole sui processi aziendali che questi avranno infatti, i costi legati alle soluzioni in Cloud saranno comunque limitati.
Big Data: dalla teoria alla pratica
Abbiamo detto che allo stato attuale delle cose sussistono ancora una serie di ostacoli che negano alle PMI la possibilità di beneficiare dei vantaggi offerti dalle analisi dei Big Data. Ma quali sono le soluzioni possibili per aggirare tali problematiche? Al fine di rispondere correttamente alla questione, dobbiamo “scomodare” quelle organizzazioni che hanno già implementato, o hanno in cantiere il progetto di farlo nel breve termine, gli Analytics.
Tali imprese riportano in prima battuta la volontà di cogliere opportunità di business innovative, e per quelle di medie dimensioni assume una certa importanza anche l’ottimizzazione dei processi, sia in termini di efficacia che di efficienza. Inoltre è preponderante anche il desiderio di migliorare quelli che sono i risultati delle campagne di marketing. Infine, ma non certamente da ultimo, la ricerca di nuove professionalità.
Prendendo come riferimento questo sottoinsieme di aziende che già fanno uso, o intendono farne, dei Big Data, circa tre su cinque hanno dichiarato di aver già provveduto ad assumere figure specializzate che possano condurle in questa fase. Parliamo, nella stragrande maggioranza dei casi, di professionalità con grandi capacità informatiche, ma che rimangono comunque “generiche”.
Questo risultato deve far riflettere: significa che le PMI non sono ancora alla ricerca della figura del Data Scientist. In questo caso si fa riferimento ad un profilo composito con la capacità di far incontrare conoscenze di business, informatiche e di storytelling. Questa strada dunque, per quanto percorribile, rimane attualmente ancora in salita come anche l’adozione di soluzioni come il software gestionale per pmi. Entrambi i miglioramenti porterebbero le aziende italiane a poter competere, in futuro, in mercati che ad oggi sono esclusi dal loro raggio d’azione.
Big Data Analytics: il ruolo dei software gestionali tradizionali
Per riuscire a comprendere le potenzialità dei Big Data è necessario anche un cambio di mentalità da parte del tessuto imprenditoriale italiano. A dire il vero, seppur si intravedano segnali positivi, dato il carattere a conduzione famigliare di molte di queste realtà, spesso è proprio l’innovazione in generale a far paura. E di conseguenza anche le nuove tecnologie, sia sotto il profilo hardware che quello software.
Ma è proprio quest’ultimo ad assumere un ruolo primario nello scenario digitale: organizzazione dei flussi di lavoro, automazione dei processi, semplificazione di adempimenti legati alla fiscalità e alla contabilità, sono solo alcuni degli aspetti controllati dai software. Molte delle attuali inefficienze in grado di rallentare l’operatività delle PMI però, derivano proprio da sistemi informatici che non possono dialogare tra di loro.
Questo significa che viene utilizzato un applicativo per la fatturazione elettronica, uno per il magazzino, uno per lo shop online aziendale, ed altri ancora. Cià conduce inevitabilmente ad una frammentazione del workflow, con una conseguente duplicazione di file ed altrettanta confusione su dove questi siano realmente collocati. Una simile situazione costringe dunque l’azienda ad un grande spreco di tempo e risorse solamente per ricercare quanto occorre.
ERP e Cloud: binomio perfetto
Un utilizzo proficuo dei Big Data che porti a prendere decisioni consapevoli, non basate su intuizioni, ma su numeri reali, può verificarsi solo ed esclusivamente se la fonte a cui si attinge per prelevarli è unica. Ed è in questo preciso frangente che si inseriscono le soluzioni gestionali ERP, che in accoppiata al Cloud, rappresentano un binomio perfetto. Questo perché si guadagna in potenza di calcolo, velocità di analisi e accessibilità ai dati.
Grazie all’incrocio tra un gestionale ERP per aziende e il Cloud, è possibile generare modelli di “Business Intelligence” specifici per le piccole e medie industrie. Ma perché il Cloud è così essenziale in questo scenario? In passato i software gestionali utilizzati dalle imprese venivano installati in locale. Ad oggi questa possibilità è di fatto esclusa proprio dalla grande quantità di dati (quindi di Big Data), ma anche dalla diversità delle sorgenti da cui questi provengono.
Proprio per tale motivo, la “nuvola” rappresenta l’ambiente migliore per effettuare analisi approfondite delle informazioni, per evidenziarne pattern e somiglianze, per ottenere grafici e tabelle sulla base dei criteri di ricerca desiderati, e molto altro ancora. In altre parole, gli ERP più innovativi offrono la possibilità di collegarsi ai servizi in Cloud, che potranno a loro volta offrire dashboard di Business Intelligence finalizzati alle PMI.
In questo modo anche le piccole e medie imprese avranno la possibilità di utilizzare strumenti che solitamente sono appannaggio delle grandi aziende. Ciò è possibile grazie ai costi più contenuti delle soluzioni in Cloud rispetto a quelle on premise. In parole povere, anche le PMI possono accedere a una conoscenza approfondita del proprio business che consente di migliorare la posizione sul mercato.
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