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Digital transformation: la situazione in Italia

digital transformation in Italia

Di Digital Transformation si parla moltissimo, ma sono in tanti a chiedersi cosa sia esattamente a che punto sia in Italia. Con l’espressione trasformazione digitale, intendiamo quel processo innescato dall’utilizzo delle tecnologie digitali in grado di coinvolgere ogni strato della società moderna, dai semplici cittadini, alle aziende, fino alle istituzioni. In questo articolo ci occuperemo proprio di fare il quadro della situazione sulla Digital Transformation, soprattutto in ambito aziendale, per meglio comprendere i cambiamenti già avvenuti, e quelli con cui dovremo fare i conti.

Digital Transformation: cos’è?

Prima di analizzare la situazione della trasformazione digitale, è opportuno comprendere cosa essa sia nel dettaglio. La trasformazione digitale è un cambiamento, che parte dalle fondamenta dell’impresa, portando appunto ad una trasformazione del business, fino a renderlo realmente digitale. Si parla di un’evoluzione che prende in considerazione ogni processo aziendale, quindi anche il modo in cui i lavoratori operano e pensano, ma anche le strategie su cui questi ultimi fanno affidamento, nonché il modo in cui queste vengono comunicate scoprendo, in questo modo, i vantaggi della Business Intelligence per l’impresa.

Sebbene il processo di trasformazione in sé porti anche dei problemi di natura organizzativa, che in alcuni casi possono anche scoraggiare, in realtà con la DT le imprese hanno l’opportunità di dare una nuova vita al proprio business. Stiamo parlando di un nuovo approccio per il lavoro quotidiano, che per molte persone comporterà inevitabilmente l’uscita dalla propria zona di comfort, quindi l’apprendimento di tutta una serie di nuove competenze. Tutti questi cambiamenti non riguardano solamente i soggetti “passivi” dell’azienda, ma anche chi ha il compito di organizzare il loro lavoro.

All’interno delle imprese che decidono di intraprendere un percorso di Digital Transformation, non avvengono quindi solamente dei cambiamenti di natura tecnologica, ma anche di mentalità, perché si parla di un modo di lavorare totalmente differente, per qualsiasi figura professionale, dall’amministratore delegato, al dirigente, ai reparti IT fino ai “comuni” dipendenti entry-level. Chiunque deve essere coinvolto per far sì che il processo di DT possa completarsi nel migliore dei modi.

Digital Transformation in Italia: per le imprese cresce, ma lentamente

Non è certamente una novità che il nostro paese faccia sempre più fatica di altri a recepire ed assorbire i cambiamenti, e questa affermazione trova riscontro anche nel mondo della Digital Transformation. Nonostante si sia compresa l’importanza della trasformazione, e le opportunità che questa offre, questa stenta ancora a decollare. Le imprese vedono ancora l’ottimizzazione dei processi che la DT permette, come una spesa viva, piuttosto che come un investimento con un potenziale alto rendimento nel tempo. Questa interpretazione erronea, rischia di tagliarle fuori dal mercato. Analizzando la situazione nel dettaglio, possiamo vedere come effettivamente gli investimenti messi in atto dalle aziende nella direzione della trasformazione siano cresciuti, ma non abbastanza.

I dati riportano come il maggiore incremento sia sicuramente nell’ambito della sicurezza informatica, con un +45%, e in quello dello sviluppo di applicazioni, sia web che mobile, con un +28%. Ma la situazione non è uniforme per tutte le aziende, evidenziando un gap, tra quelle di piccole dimensioni e quelle medio grandi, davvero notevole. Le prime infatti, probabilmente anche a causa di una mentalità più antiquata data dalla conduzione famigliare, sono ancora piuttosto restie a investire in tal senso. Fortunatamente, secondo alcuni sondaggi condotti nel nostro paese, sembra che almeno a livello teorico, sia stata compresa l’importanza della Digital Transformation, con uno sguardo ottimistico verso il futuro.

Quali sono i benefici?

Quando si parla di Digital Transformation, deve essere compreso che qualsiasi fase aziendale ne può trarre dei benefici: dalla produzione alla logistica, dal controllo qualità al commerciale, dal marketing fino al controllo di gestione. La trasformazione digitale, se ben attuata, offre degli innegabili vantaggi in termini di flessibilità e velocità.

In altre parole, ignorare la possibilità di poter contare su strumenti digitali, e software gestionali, che possono far crescere in maniera considerevole il proprio business, rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza, con ricadute sull’intera economia nazionale.

Digital Mindset: perché è importante il cambio di mentalità

Per attuare una trasformazione digitale completa ed efficiente, si deve comprendere che uno scenario così complesso, richiede degli investimenti importanti nelle nuove competenze digitali. Tali investimenti non devono essere effettuati solamente nella ricerca di nuove figure professionali, che molto spesso tra l’altro sono da formare, ma anche per il periodo storico di competenze degli addetti già all’interno dell’impresa. In passato le famose rivoluzioni industriali hanno di fatto valorizzato quelle che sono le economie di scala, ma oggi la situazione è cambiata, perché stiamo vivendo un periodo storico in cui tutto gira intorno alle skills dei lavoratori, in questo caso di natura digitale.

La Digital Transformation molto spesso e volentieri viene interpretata come un processo che riguarda le sole macchine, con la presenza di nuovi sensori piuttosto che di robot per automatizzare la produzione. Ma tale concetto è erroneo. La digitalizzazione delle PMI infatti, fa leva sull’intera conoscenza umana, quindi sulle capacità di sfruttare adeguatamente tutte le nuove tecnologie, ma soprattutto sul saperle utilizzare nella maniera più intelligente possibile. Mettendo in atto tutto ciò, si può ottenere un’analisi dei dati prodotti, così da poter disegnare le economie e i mercati del futuro.

Digital Transformation: in quali settori cresce?

La Digital Tranformation dovrebbe concretizzarsi in una serie di processi che coinvolgono un’azienda a 360°. In realtà alcuni di tali processi sono stati più protagonisti di altri nel cambiamento, come quello della Customer Experience. Prendendo sempre come riferimento l’ultimo triennio, le imprese hanno quasi raddoppiato l’utilizzo dei canali mobili per la vendita dei loro prodotti o servizi. Il dato, in questo caso piuttosto positivo, non deve assolutamente sorprendere, data la massiccia diffusione a cui stiamo assistendo di smartphone, tablet e computer, nonché delle connessioni internet.

Ma perché molte imprese hanno investito nella Customer Experience? Chiariamo subito l’obiettivo finale della Digital Transformation è il cliente. Senza una cura maniacale della CX, tutta la trasformazione digitale rischia di diventare una faccenda da “retrobottega”. La Customer Experience quindi, può essere considerata come un vero e proprio pilastro della DT, e di fatto va a definire le modalità con cui un’azienda si interfaccia appunto con il cliente, dalla “semplice” vendita fino al servizio di assistenza.

Tuttavia la situazione torna a peggiorare invece in ambito operation. Le imprese che hanno modificato i propri processi produttivi per adeguarsi alle richieste che il mercato impone, ovvero delle vere e proprie sfide molto selettive, sono ancora troppo poche. Stiamo parlando di percentuali inferiori al 30%, con un’aggravante: troppe aziende non forniscono un’adeguata formazione per sviluppare le nuove competenze e, quindi, aumentare la produttività dei propri dipendenti.

Tirando le somme, possiamo dire che c’è stato un incremento considerevole nella progettazione digitale del prodotto, ma senza che vi sia un attento monitoraggio di tutti i processi in real time.

I motivi della crescita lenta

Abbiamo appurato come la Digital Transformation in Italia stia crescendo, ma a passo troppo lento, e comunque rimanendo indietro rispetto alla situazione europea. Ma quali sono i motivi di questo ritardo? Tutto è da ricercarsi in una mancanza di una cultura digitale adeguata, alla base di una qualsiasi trasformazione. Le imprese, soprattutto le PMI, che hanno attuato una riqualificazione digitale del proprio organico infatti, sono ancora poche, circa un terzo del numero totale del territorio. Si è così creato una sorta di circolo vizioso: la mancanza di competenze ha dato vita ad un gap formativo rispetto ai colleghi europei, ma sta facendo anche perdere l’opportunità di sfruttare il contributo dei lavoratori allo sviluppo digitale.

La situazione appena descritta inoltre, si scontra con l’evoluzione del settore tecnologico, sempre più simile ad una vera e propria rivoluzione, che ogni giorno vede la nascita di nuove tecnologie: intelligenza artificiale, machine learning, Internet of Things, automazione e molte altre ancora. Le imprese ad oggi hanno una quantità di opportunità mai avute prima, ma da questa situazione deve derivare necessariamente la responsabilità di adattare tutte queste innovazioni al loro interno, integrandole in maniera naturale, così da rimanere competitive sul mercato.


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