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Digitalizzazione PMI: sfide, opportunità e agevolazioni per le piccole medie imprese

Digitalizzazione PMI

Il concetto di digitalizzazione PMI è ormai entrato a far parte degli obiettivi primari del nostro Paese. D’altronde, l’Italia è ancora molto indietro rispetto alla media europea e si sta cercando di accelerare un processo che già la pandemia è riuscita ad avviare in maniera significativa.

Digitalizzazione PMI: cosa si intende?

È stato lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico a chiarire, effettivamente, cosa si intenda per digitalizzazione delle PMI, o meglio a definire quali sono gli interventi finanziabili attraverso il bonus digitalizzazione 2021 imprese. Nella fattispecie, con questa espressione, si intende la dotazione di hardware o software gestionali che consentano di realizzare alcuni obiettivi essenziali. Tra questi: 

  • Modernizzazione dell’organizzazione del lavoro (utilizzando tecnologie digitali e modelli di lavoro flessibile); 
  • Sviluppo nuovi modelli di vendita (quali l’E-commerce); 
  • Miglioramento efficienza processi operativi; 
  • Utilizzo di reti a banda larga e ultra larga; 
  • Formazione qualificata del personale con tecnologie digitali e ICT.

Perché è importante la digitalizzazione per le pmi?

Abbiamo già accennato a quale sia la situazione della digital transformation in Italia, in tal senso. È chiaro quanto specificato dal DESI, ovvero dal Digital Economy and Society Index: si tratta di un indice realizzata dalla Commissione Europea per verificare e misurare in qualche modo i progressi compiuti dagli Stati Membri in relazione alla transizione digitale e alla digitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese italiane. L’Italia è tra i livelli più bassi in Europea, molto al di sotto della media europea. 

Sui 28 Stati Membri, l’Italia si piazza al terzultimo posto con un punteggio di 43,6. La media europea è attualmente attestata sui 52,6. Difatti, su dieci PMI, soltanto una vende online (mentre in Europea parliamo del 18% di media); il 22% solo utilizza i social media. Sulle 4,4 milioni di imprese attive nel Belpaese, solo il 5% rappresenta PMI; ma generano oltre il 40% del fatturato nazionale (come sostengono studi del Politecnico di Milano). Nella fattispecie, i ritardi per quanto riguarda la digitalizzazione delle piccole e medie imprese in Italia riguarda principalmente i BIG DATA, la security e le infrastrutture tecnologiche avanzate. Impressionante constatare come solo il 12% delle PMI italiane abbia adottato una progettualità indirizzata verso i BIG DATA; mentre solo il 36% è dotata di un ERP.

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Quali sono i vantaggi della digitalizzazione?

Per prima cosa dovrebbe essere chiaro il fatto che quando si parla di digitalizzare si intende semplificare e automatizzare dei processi. Quindi, l’obiettivo è quello di risparmiare tempo e aumentare competitività. Ecco alcuni dei vantaggi essenziali del processo di digitalizzazione delle PMI: 

  • Efficienza – Aumento delle prestazioni dei macchinari, degli impianti produttivi, ottimizzazione delle scorte e riduzione dei consumi; 
  • Performance – Performance economico-finanziarie migliori;
  • Competitività – Possibilità di espansione verso nuovi mercati grazie ai processi di internazionalizzazione; 
  • Agilità – Capacità di adattare il business alle nuove esigenze di mercato e all’evoluzione dell’ambiente; 
  • Resilienza – Gestione delle scorte e asset supply chain molto più fluida e trasparente; 
  • Continuità – La capacità di assicurare continuità operativa all’azienda, anche in caso di eventi avversi;
  • Collaborazione – Possibilità di collaborare in maniera proficua con i vari settori aziendali.

Digitalizzazione Piccole e Medie Imprese: un progresso necessario

Sebbene il processo di digitalizzazione sia complesso, ancora oggi, va detto che è qualcosa di strettamente necessario. La sfida storica di questo periodo vede la tecnologia che un elemento essenziale non soltanto per la produttività aziendale, ma per le nostre vite. Le realtà minori, però, fanno fatica a modernizzare i processi produttivi ed è proprio qui che deve agire la trasformazione digitale: il cambio di mentalità e quindi l’attenzione rivolta a questo tipo di evoluzione è fondamentale per l’organizzazione aziendale moderna. 

Difatti, digitalizzare vuol dire aprire una serie di possibilità enormi per le aziende: riadattare i processi di back e front office alle esigenze che offre la modernità. Allo stesso tempo, la resilienza, l’agilità e l’efficienza aziendale non possono fare altro che beneficiare da questo processo. Rispondere alle esigenze dei clienti e ottimizzare i processi produttivi è la base del processo di digitalizzazione delle PMI.

Agevolazioni per la digitalizzazione delle PMI

Da notare, inoltre, come il Governo attualmente metta a disposizione delle PMI che vogliono indirizzarsi verso le nuove tecnologie differenti agevolazioni e bonus per la digitalizzazione. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha manifestato l’importanza che viene riposta nelle PMI italiane: si tratta di un modo utile ad incentivare questo processo di digitalizzazione e renderle più competitivi sui mercati nazionali ed internazionali. Tra le varie agevolazioni previste troviamo: 

  • Iperammortamento e superammortamento – Incentivo che è legato all’acquisto di beni strumentali, nuovi, nonché immateriali e/o materiali, funzionali alla trasformazione digitale dei processi operativi. L’iperammortamento si basa su una supervalutazione, del 250%, del valore degli investimenti in beni materiali; mentre il superammortamento, invece, si basa su una supervalutazione del 130% del costo dei beni strumentali acquistati ex novo o in leasing. 
  • Sabatini Ter – Quest’altro tipo di agevolazione è invece erogata da un istituto di credito che concede dei finanziamenti a tassi agevolati, riducendo in maniera molto significativa gli interessi da corrispondere a fronte di determinate somme ricevute per investimenti in tecnologie digitali. Difatti, vengono coperti gli interessi che l’azienda deve versare dopo il prestito ottenuto. Si possono arrivare a coprire persino il 100% delle spese ammissibili. 
  • Patent box – In questo caso parliamo di un regime di tassazione agevolata per le aziende che svolgono attività di ricerca e sviluppo. Difatti, sarà possibile per queste escludere dalla base imponibile delle imposte il 50% dei redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali o dalla cessione di questi.


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